- BlanketFanatico dell'Irlanda
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ok..dilemma...
Dom Apr 28, 2013 1:35 pm
come scegliere?
devo essere istintiva e accettare il lavoro che mi ispira di più,o badare alla retribuzione? domattina aspettano mie risposte in tre posti diversi...aiutoooo
devo essere istintiva e accettare il lavoro che mi ispira di più,o badare alla retribuzione? domattina aspettano mie risposte in tre posti diversi...aiutoooo
Re: ok..dilemma...
Lun Apr 29, 2013 11:19 am
Ciao cara,
da parte mia se un lavoro piace e l'ambiente è buono, in lungo termine te lo ritrovi in salute, perchè stai bene e ti trovi a tuo agio. Questo (secondo me) è meglio che un lavoro dove ti pagano di più ma lavori male ed il team magari è un po "back stabber" o sono troppo coi paraocchi
Io ho sempre seguito l'istinto, a volte serve e funziona e a volte col senno di poi pensi che era meglio quell'altro lavoro ma alla fine come si dice. Non si puo' avere tutto. Pero' l'istinto mi ha sempre aiutato e l'importante è avere scelto da noi stessi e con il nostro cervello.
Io quando vado a fare un colloquio vedo anche l'ambiente. Se è un ambiente troppo formale o gia subito vedi che sono molto rigidi o hanno procedure "curiose" (non so se mi spiego) li uso come segnali di allarme. Poi dipende un po da persona a persona. Se vedo un ambiente friendly dove anche chi ti fa l'intervista è rilassato e ti mette a proprio agio, che ti trovi bene per me è un punto a favore.
Poi sai, dipende da persona a persona. C'è chi magari è interessato al soldo e non gli interessa dell'ambiente perchè pensa di stare a Dublino per 6 o 12 mesi e ritornare in Italia, cè chi invece pensa solo al nome dell'azienda in modo che quando ritorna in Italia viene meglio riconosciuta l'esperienza lavorativa, etc, etc.
Altri sono interessati ai benefits oppure alla possibilità di carriera nell'azienda.
Per rispondere alla tua domanda: follow your heart!!!
Donald
da parte mia se un lavoro piace e l'ambiente è buono, in lungo termine te lo ritrovi in salute, perchè stai bene e ti trovi a tuo agio. Questo (secondo me) è meglio che un lavoro dove ti pagano di più ma lavori male ed il team magari è un po "back stabber" o sono troppo coi paraocchi
Io ho sempre seguito l'istinto, a volte serve e funziona e a volte col senno di poi pensi che era meglio quell'altro lavoro ma alla fine come si dice. Non si puo' avere tutto. Pero' l'istinto mi ha sempre aiutato e l'importante è avere scelto da noi stessi e con il nostro cervello.
Io quando vado a fare un colloquio vedo anche l'ambiente. Se è un ambiente troppo formale o gia subito vedi che sono molto rigidi o hanno procedure "curiose" (non so se mi spiego) li uso come segnali di allarme. Poi dipende un po da persona a persona. Se vedo un ambiente friendly dove anche chi ti fa l'intervista è rilassato e ti mette a proprio agio, che ti trovi bene per me è un punto a favore.
Poi sai, dipende da persona a persona. C'è chi magari è interessato al soldo e non gli interessa dell'ambiente perchè pensa di stare a Dublino per 6 o 12 mesi e ritornare in Italia, cè chi invece pensa solo al nome dell'azienda in modo che quando ritorna in Italia viene meglio riconosciuta l'esperienza lavorativa, etc, etc.
Altri sono interessati ai benefits oppure alla possibilità di carriera nell'azienda.
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Donald
- BlanketFanatico dell'Irlanda
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Re: ok..dilemma...
Lun Apr 29, 2013 12:22 pm
Grazie Donald!
farò come ho sempre fatto...al massimo sarà un'altra esperienza da raccontare,poi a dire il vero la penso come te,non sono venuta qui per diventare ricca o vantare nomi,sono venuta qui per non sentirmi sfruttata e per avere ciò che mi spetta lavorando,non di più,non di meno,quindi grazie...I'll follow my heart
farò come ho sempre fatto...al massimo sarà un'altra esperienza da raccontare,poi a dire il vero la penso come te,non sono venuta qui per diventare ricca o vantare nomi,sono venuta qui per non sentirmi sfruttata e per avere ciò che mi spetta lavorando,non di più,non di meno,quindi grazie...I'll follow my heart
- GiulioDTAmante Irlanda
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Re: ok..dilemma...
Gio Mag 02, 2013 4:16 am
Ciao Blanket,
posso raccontarti brevemente la mia storia.
Nel 2010 mi sono licenziato dall'azienda in cui lavoravo da quasi 10 anni perchè stufo del lavoro e dei rapporti con i titolari non più rosei. Ho iniziato a fare il libero professionista rimettendomi in gioco e per trovare nuovi stimoli, cosa che avevo perso nel mio vecchio lavoro. Mi ero licenziato insieme ad un altro collega e avevamo intenzione di aprire una nostra società, ma all'inizio, per mantenere i costi bassi, ci siamo aperti due p.iva e ci dividevamo il lavoro. L'anno scorso (mese di luglio) abbiamo deciso di aprire la società solo che è entrato una terza persona; io già all'inizio ero perplesso perchè vedevo che non c'era feeling con questa terza persona, però siccome portava del lavoro mi sono detto: "Ok, andiamo avanti". All'inizio le cose andavano benino poi piano piano iniziano a peggiorare fino a quando a Gennaio sono uscito dalla società perchè ero arrivato alla frutta. Ti dico solamente che quando ricevevo una email iniziava a venirmi l'ansia per paura che questa terza persona mi avesse scritto una delle sue solite email. Tutto questo è successo quando stava nascendo il mio secondo figlio. Ero arrivato al tal punto che non ridevo più e non mi godevo più la vita.
Come dice anche Donald, secondo me meglio trovare un lavoro "umano" dove ti senti a tuo agio ... in questo modo, oltre a guadagnarci in salute, rendi di più anche al lavoro.
Io ho seguito sempre il mio istinto e fino ad ora mi è andata bene ... spero che continui ad andare bene anche in Irlanda!!!
Giulio
posso raccontarti brevemente la mia storia.
Nel 2010 mi sono licenziato dall'azienda in cui lavoravo da quasi 10 anni perchè stufo del lavoro e dei rapporti con i titolari non più rosei. Ho iniziato a fare il libero professionista rimettendomi in gioco e per trovare nuovi stimoli, cosa che avevo perso nel mio vecchio lavoro. Mi ero licenziato insieme ad un altro collega e avevamo intenzione di aprire una nostra società, ma all'inizio, per mantenere i costi bassi, ci siamo aperti due p.iva e ci dividevamo il lavoro. L'anno scorso (mese di luglio) abbiamo deciso di aprire la società solo che è entrato una terza persona; io già all'inizio ero perplesso perchè vedevo che non c'era feeling con questa terza persona, però siccome portava del lavoro mi sono detto: "Ok, andiamo avanti". All'inizio le cose andavano benino poi piano piano iniziano a peggiorare fino a quando a Gennaio sono uscito dalla società perchè ero arrivato alla frutta. Ti dico solamente che quando ricevevo una email iniziava a venirmi l'ansia per paura che questa terza persona mi avesse scritto una delle sue solite email. Tutto questo è successo quando stava nascendo il mio secondo figlio. Ero arrivato al tal punto che non ridevo più e non mi godevo più la vita.
Come dice anche Donald, secondo me meglio trovare un lavoro "umano" dove ti senti a tuo agio ... in questo modo, oltre a guadagnarci in salute, rendi di più anche al lavoro.
Io ho seguito sempre il mio istinto e fino ad ora mi è andata bene ... spero che continui ad andare bene anche in Irlanda!!!
Giulio
- BlanketFanatico dell'Irlanda
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Re: ok..dilemma...
Gio Mag 02, 2013 11:21 am
ciao Giulio,
la tua storia ha qualcosa in comune alla mia in Italia,quindi capisco bene. Ho scelto il lavoro in cui mi sono sentita più a mio agio e in cui posso esprimere qualcosa di personale,metterci del "mio".Vedremo dove mi porterà questa nuova avventura,sono fiduciosa!
la tua storia ha qualcosa in comune alla mia in Italia,quindi capisco bene. Ho scelto il lavoro in cui mi sono sentita più a mio agio e in cui posso esprimere qualcosa di personale,metterci del "mio".Vedremo dove mi porterà questa nuova avventura,sono fiduciosa!
Re: ok..dilemma...
Ven Mag 03, 2013 10:19 am
Ciao a tutti,
penso che più o meno le storie dei nostri connazionali sia che stanno in Italia o magari a Dublino ad esempio si somigliano un poco. Conosco infatti alcuni amici e altri conoscenti che sono partiti per l'Irlanda proprio per il fatto che si erano stufati di vivere in una situazione emotiva (più che economica) dove alzandosi la mattina non riuscivano a vedere nessun obiettivo, non avevano stimolo e soffrivano di un qualcosa che non si sapevano spiegare. Io sono arrivato a Dublino nel 2005 per il semplice fatto che, forse ero gia troppo adulto per trovare un lavoro in Italia perchè assumevano ventenni con contratti di apprendistato e così via. Inoltre quello che ho notato ed è ancora sempre la stessa storia e che è purtroppo peggiorata è la mentalità con la quale si vede la realtà in Italia e non si fa niente per liberarsi. Molti miei amici che ancora abitano in Italia sono entrati nella concezione mentale di un sistema per il quale "ormai funziona così" , "E che ci posso fare io se il lavoro non cè?" , "Orami dove lo trovo un lavoro?" e tutte questi stati mentali per il quale non siamo stimolati e somatizziamo questa situazione economica come normale e con il quale non cè scampo. Ho quindi pensato di andare a Dublino per imparare prima di tutto una lingua e vedere come andavano le cose. Tutto li. Penso sia normale che per molti versi l'Italia mi lega ancora e che nonostante abbia completamente "settled down" a Dublino, un po ci penso. E' naturale. credo.
Per eseperienza lavorativa, te lo dice uno che qua ha cambiato un po di ditte, licenziato un paio di volte per esubero del personale (un caso di redundancy dove fortunatamente mi hanno pure dato dei soldi), quando lavori in un team dove sono, e scusatemi il termine, dei figli di puttana, arrivi ogni giorno a maledirti di essere stato assunto in tale luogo e pur provando ad applicare per un lavoro nuovo a volte non lo trovi subito e quindi stai ancora peggio.
Diciamo che a priori non si puo' sapere perchè ovviamente l'apparenza puo' ingannare. Pero' appunto se uno ha un po di istinto e sa notare quelle piccole sfaccettature, le persone che vi lavorano, se la gente ha una faccia contenta oppure son tutti zombies, etc, etc, poi si sa, ci si puo' pure sbagliare ma l'importante è prendere la decisione basata su noi stessi e non farci influenzare. Poi come scritto sopra è anche questione di imbatterci nel team di lavoro giusto dove magari cè molto rispetto tra colleghi e non ci si da le pugnalate dietro alla schiena.
Anche se abbiamo fatto una scelta non perfetta, l'abbiamo fatta noi e quindi si sta comunque meglio rispetto ad avere scelto perchè un altra persona ce lo ha consigliato. Non dico che non bisogna ascoltare i consigli ma alla fine la scelta è nostra e basta. L'importante è non stare in una condizione di disagio sia che uno abita in italia o Irlanda o in un altro paese del mondo ma fare in modo di modificare gli eventi circostanti e lottare per cercare di ottenere un qualcosa di migliore.
Un abbraccio,
Donald
penso che più o meno le storie dei nostri connazionali sia che stanno in Italia o magari a Dublino ad esempio si somigliano un poco. Conosco infatti alcuni amici e altri conoscenti che sono partiti per l'Irlanda proprio per il fatto che si erano stufati di vivere in una situazione emotiva (più che economica) dove alzandosi la mattina non riuscivano a vedere nessun obiettivo, non avevano stimolo e soffrivano di un qualcosa che non si sapevano spiegare. Io sono arrivato a Dublino nel 2005 per il semplice fatto che, forse ero gia troppo adulto per trovare un lavoro in Italia perchè assumevano ventenni con contratti di apprendistato e così via. Inoltre quello che ho notato ed è ancora sempre la stessa storia e che è purtroppo peggiorata è la mentalità con la quale si vede la realtà in Italia e non si fa niente per liberarsi. Molti miei amici che ancora abitano in Italia sono entrati nella concezione mentale di un sistema per il quale "ormai funziona così" , "E che ci posso fare io se il lavoro non cè?" , "Orami dove lo trovo un lavoro?" e tutte questi stati mentali per il quale non siamo stimolati e somatizziamo questa situazione economica come normale e con il quale non cè scampo. Ho quindi pensato di andare a Dublino per imparare prima di tutto una lingua e vedere come andavano le cose. Tutto li. Penso sia normale che per molti versi l'Italia mi lega ancora e che nonostante abbia completamente "settled down" a Dublino, un po ci penso. E' naturale. credo.
Per eseperienza lavorativa, te lo dice uno che qua ha cambiato un po di ditte, licenziato un paio di volte per esubero del personale (un caso di redundancy dove fortunatamente mi hanno pure dato dei soldi), quando lavori in un team dove sono, e scusatemi il termine, dei figli di puttana, arrivi ogni giorno a maledirti di essere stato assunto in tale luogo e pur provando ad applicare per un lavoro nuovo a volte non lo trovi subito e quindi stai ancora peggio.
Diciamo che a priori non si puo' sapere perchè ovviamente l'apparenza puo' ingannare. Pero' appunto se uno ha un po di istinto e sa notare quelle piccole sfaccettature, le persone che vi lavorano, se la gente ha una faccia contenta oppure son tutti zombies, etc, etc, poi si sa, ci si puo' pure sbagliare ma l'importante è prendere la decisione basata su noi stessi e non farci influenzare. Poi come scritto sopra è anche questione di imbatterci nel team di lavoro giusto dove magari cè molto rispetto tra colleghi e non ci si da le pugnalate dietro alla schiena.
Anche se abbiamo fatto una scelta non perfetta, l'abbiamo fatta noi e quindi si sta comunque meglio rispetto ad avere scelto perchè un altra persona ce lo ha consigliato. Non dico che non bisogna ascoltare i consigli ma alla fine la scelta è nostra e basta. L'importante è non stare in una condizione di disagio sia che uno abita in italia o Irlanda o in un altro paese del mondo ma fare in modo di modificare gli eventi circostanti e lottare per cercare di ottenere un qualcosa di migliore.
Un abbraccio,
Donald
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